Approfondimenti

Come sviluppare le competenze digitali

Perché le competenze digitali sono importanti per le organizzazioni? 

Le aziende per sopravvivere devono imparare ad adattarsi e farlo in tempi brevi, acquisendo le competenze digitali necessarie a far fronte ai nuovi bisogni della trasformazione digitale. Per essere un’azienda capace di continuare a crescere e portare risultati è importante avere all’interno persone capaci di adattarsi al cambiamento. 

Parlare di competenze digitali e digitalizzazione è molto più che parlare di hardware e software, dato che il cambiamento riguarda le persone e la diffusione di specifiche conoscenze. 

L’acquisizione di competenze digitali è importante nel presente, ma è anche vitale per il futuro. La trasformazione digitale che cambia vita e lavoro delle persone rende indispensabili tali competenze e nuovi mindset. 

Il Report Future of Jobs 2020 del Forum Economico Mondiale prevede che nei prossimi 5 anni ben 85 milioni di posti andranno perduti e saranno sostituiti dalle macchine. Allo stesso tempo però emergeranno 97 milioni di nuove opportunità per il personale umano.  

Per questo, il 50% dei lavoratori è chiamato a fare reskilling e upskilling, riqualificando e aggiornando le proprie competenze per far fronte alle nuove richieste. Infatti, uno dei rischi principali del nuovo scenario lavorativo è rappresentato dal divario tra le competenze possedute dai lavoratori e le competenze richieste dalle aziende, in rapida e profonda trasformazione. In un mercato del lavoro che sta cambiando è importante che le persone siano aperte al cambiamento, perché non perdano le opportunità che il futuro offre loro. 

Questo richiede un impegno continuo da parte delle aziende per soddisfare i nuovi fabbisogni e rimanere competitivi in uno scenario sempre più sfidante. Solo l’acquisizione delle migliori competenze digitali può far sì che i propri lavoratori restino al passo con le innovazioni tecnologiche. 

Competenze digitali: il divario tra domanda e offerta 

La Commissione Europea sottolinea come, nel 2020, 9 lavori su 10 richiedono competenze digitali, ma il 44% degli europei fra i 16 e i 74 anni (ben 169 milioni di cittadini) non hanno competenze digitali di base. A tal proposito si parla di skill mismatch, ovvero una differenza sostanziale fra le competenze possedute dai lavoratori e quelle necessarie per il lavoro che svolgono. 

In questo contesto il potere si accentra in pochi individui che detengono “il controllo delle macchine” e chi non sa stare al passo e innovarsi resta inevitabilmente indietro. Acquisire le nuove competenze digitali rappresenta per gli individui una sfida cognitiva importante, ma non solo. Anche le piccole imprese si trovano ad affrontare una competizione insostenibile e, mentre alcune professioni diventano obsolete mettendo a rischio l’occupazione, altre vanno sostenute con attività e iniziative di upskilling e reskilling. 

 

Il ruolo dell’HR per la riduzione del digital gap 

L’obiettivo e il ruolo dell’HR consiste nella riduzione del digital gap nei diversi settori di business per eliminare lo squilibrio tra professioni presenti e future. Tutte le persone devono essere messe in condizione di esprimere potenziale e attitudini attraverso la valorizzazione dei talenti digitali. In questo contesto diventa fondamentale diffondere una cultura aziendale sensibile ai cambiamenti dell’era digitale, aperta alle innovazioni e in grado di operare in questo scenario.  

Per chiunque si occupi di formazione è importante comprendere che cosa sono le digital skills, prendendo consapevolezza della loro complessità. Solo così sarà possibile impostare dei piani di valutazione, sviluppo e formazione coerenti con la strategia organizzativa e mettere le persone al centro di un percorso di trasformazione. 

 

Difficoltà di progettare un programma di formazione sulle competenze digitali 

Nella progettazione di un programma di formazione, è possibile incorrere in alcune difficoltà che rendono più complesso il raggiungimento degli obiettivi. Negli ultimi dieci anni, abbiamo notato che le difficoltà incontrate più spesso sono riconducibili ad alcuni filoni principali.  

 

  1. Ampiezza e velocità del cambiamento: la trasformazione digitale non può essere affrontata con un corso e sono necessari impegno e aggiornamenti costanti sui nuovi strumenti e le nuove tecnologie. Secondo l’”Analisi della domanda di competenze digitali nelle imprese” di Unioncamere, nel 2019 il 70,3% delle imprese italiane ha investito nella trasformazione digitale e il 37,8% ha investito nella formazione del personale esistente. La digitalizzazione passa, infatti, per l’educazione e la consapevolezza che il cambiamento intorno a noi non è un rischio o una minaccia. Affrontare il cambiamento con il giusto atteggiamento offre infinite possibilità per partecipare alla vita sociale ed economica.  
  2. Comunicare il cambiamento: il mutamento della società spaventa e disorienta le persone. La comunicazione della necessità di un cambiamento urgente rende le persone diffidenti e poco propense ad avvicinarsi alla tecnologia, vista come minaccia per molti lavori. Per questo è importante puntare su una comunicazione calma e serena, contestualizzata in una chiara visione aziendale e capace di spiegare alle persone vantaggi e svantaggi della trasformazione digitale. Inoltre, è importante comunicare il ruolo di ciascuno in questo processo. 
  3. Coinvolgere nella formazione: i corsi di formazione aziendale tentano di coinvolgere le persone, ma farle esprimere è spesso complicato. La formazione per adulti o andragogia ha logiche di apprendimento diverse rispetto alla formazione per bambini. Un adulto apprende quando è consapevole che le informazioni sono utili e concrete e per questo è importante creare una connessione empatica e diretta con il discente. 
  4. Scarsa accessibilità a strumenti innovativi: la scarsa accessibilità rappresenta un freno è spesso un freno all’adozione di strumenti e tecnologie per l’apprendimento. Oggi più che mai è il momento di assicurare a tutti la possibilità di accedere alla formazione, adeguando il più possibile i contenuti per far sì che siano fruibili attraverso vari canali.  

 

Caratteristiche del percorso di trasformazione digitale 

Come fare, allora?   

Un percorso di trasformazione digitale che faciliti l’apprendimento deve avere le seguenti caratteristiche:  

  • Continuità: non è sufficiente un corso di alcune ore per spiegare tutti gli aspetti della trasformazione digitale, e bastano pochi mesi per sconvolgere tutte le conoscenze acquisite su un software. Per questo un corso di formazione deve essere continuo e adeguato alla velocità del cambiamento.  
  • Coinvolgimento: i vari “ingredienti” della formazione devono essere mixati in un’ottica di creatività e utilità, con l’utilizzo di più canali e di strumenti interattivi per consentire agli utenti di esprimersi. In tale contesto non vanno dimenticate le strategie come lo storytelling e la gamification.  
  • Accessibilità: è necessario assicurarsi che i contenuti siano sempre semplici, fruibili e comprensibili da tutti, ma anche alla portata di un professionista moderno. 
  • Personalizzazione: il percorso di formazione deve essere personalizzato sulla base delle necessità, gli interessi, i tempi, i livelli e le modalità di apprendimento proprie di ogni persona, per massimizzare l’apprendimento delle competenze. Un legale non avrà bisogno delle stesse conoscenze di un formatore: non si può parlare in generale!  
  • Empatia: il linguaggio e la comunicazione devono essere sereni, e non creare una visione sensazionalistica del cambiamento ma essere vicino all’utente fruitore. Il linguaggio deve rimanere vicino alla tradizione e non urlare che “chi non cambia muore”.  
  • Ampiezza: il percorso deve toccare tutti i temi utili e fornire uno sguardo d’insieme sulle caratteristiche del cambiamento, ma è necessario anche che affrontare le tematiche utili a tutti gli utenti. Solo con un corso ampio sarà possibile offrire opzioni personalizzate.  

 

Il primo passo: chiarire gli obiettivi 

Da dove iniziare per sviluppare un percorso di formazione sulle varie competenze digitali?  

Il primo passo è quello di valutare la maturità digitale, le attitudini e le competenze presenti nell’organizzazione. L’esperto di trasformazione digitale lavora riconoscendo i punti di forza e i talenti e individuando eventuali mancanze da colmare, in termini di competenze e profili necessari all’organizzazione. In altre parole, bisogna fare un confronto fra le competenze possedute e quelle desiderate. 

Una volta che si hanno degli obiettivi chiari e dei dati da cui partire, è il momento di progettare un percorso di formazione delle competenze digitali che aiuti a colmare i gap individuati.  

Anche in questo caso, è necessario per prima cosa catalogare e mappare tutti i corsi preesistenti sullo sviluppo di competenze digitali sulla base delle nuove necessità individuate, in modo da sfruttare al massimo le risorse già disponibili. In questo modo, inoltre, si potranno individuare le aree di competenza o i livelli in cui non sono ancora stati offerti corsi di formazione. Inoltre, si possono utilizzare risorse liberamente accessibili online, come la DigComp Community of Practice (COP).  

Nel progettare il corso, bisogna poi chiarire gli obiettivi di apprendimento, le priorità e i contenuti da sviluppare. Possiamo chiederci:  

  • Qual è la modalità di fruizione più adatta? Online, in presenza o blended?  
  • Quali sono gli elementi del corso? Come definire la struttura di ogni modulo, con i relativi obiettivi di apprendimento? 
  • Il corso è indirizzato a tutti o offre formazione specifica su un settore, un ruolo o una competenza?   
  • In che modo verrà valutato il discente? Come definire i criteri per il superamento del corso? 
  • Qual è la validità dei contenuti? Sono a rapida obsolescenza? È necessario che sia tecnologicamente neutro? 
  • Il corso sarà una risorsa aperta e disponibile a tutti oppure no?  

 

Come migliorare la digitalizzazione dell’azienda 

Lo sviluppo delle competenze digitali è un processo duraturo che deve prendere in considerazione una varietà di fattori. Qui di seguito, abbiamo riassunto alcuni dei passi che si possono effettuare per migliorare la digitalizzazione dell’azienda. 

Promuovere un modello di competenze digitali interno

Prima di prendere qualunque iniziativa di formazione è necessario riadattare il modello di competenze alle caratteristiche della singola organizzazione. Il modello dev’essere diffuso e legato ai principali tool e software che usa. Inoltre, è auspicabile aggiungere queste skills nella job description di ognuno, in modo da rendere le competenze digitali chiare e rilevanti per tutti. 

Nella Guida all’attuazione del DigComp at Work si sottolinea l’importanza di creare un Profilo professionale delle competenze digitali, specifico per ogni ruolo. Il profilo elenca le competenze digitali e le soft skill necessarie per ogni attività lavorativa, insieme ai livelli di competenza e gli obiettivi di apprendimento. Il profilo professionale è utile soprattutto per la progettazione del relativo corso di formazione e può essere sviluppato per occupazioni generiche, funzioni lavorative in generale, condizioni lavorative generiche o nuovi lavori. 

 Legare le iniziative digitali agli obiettivi di business  

A volte le iniziative per promuovere un le competenze digitali e lo sviluppo delle abilità digitali falliscono per un motivo chiaro: le persone non le ritengono rilevanti. Se non leghiamo le iniziative e le competenze a degli obiettivi di business importanti per l’organizzazione, faremo molta più fatica a promuovere una cultura digitale. 

Perché i nostri programmi abbiano effetto, tutto deve partire dalle persone. Sono le persone che determinano il successo di un programma, partecipando attivamente e permettendo alle nuove conoscenze di entrare nella loro quotidianità. Spesso il successo di programmi di digitalizzazione o l’introduzione di una nuova tecnologia corporate è legata all’efficacia di una campagna di comunicazione interna.  

Per far sì che questo avvenga, bisogna comunicare a tutte le persone la vision aziendale: spiegare chiaramente perché l’azienda sta agendo in quel modo, qual è l’obiettivo che vuole raggiungere, ma anche quali sono i vantaggi. Inoltre, è importante coinvolgere attivamente i lavoratori spiegando loro cosa potranno con le nuove conoscenze acquisite, che rappresentano una grande opportunità per tutti. 

 App per l’allenamento di competenze digitali 

Una soluzione flessibile per lo sviluppo e l’allenamento delle competenze digitali è l’app Digital Journey, che sfrutta le logiche del micro-apprendimento e dell’apprendimento adattivo per fornire ad ogni utenti percorsi personalizzati, fruibili da smartphone e strutturati in contenuti dalla durata di massimo 5 minuti. Ogni utente può così ritagliarsi dei momenti nella giornata per l’apprendimento, selezionare l’intensità a lui più adatta per l’allenamento delle competenze digitali e monitorare costantemente i suoi progressi – o anche confrontarli con quelli dei suoi colleghi, grazie alla strategia della gamification.  

A livello di contenuti, l’app rappresenta uno strumento flessibile perché i micro-contenuti possono essere selezionati a livello di categorie di competenze dall’azienda o dall’utente stesso, possono essere proposti percorsi specifici per i diversi ruoli aziendali o si possono prevedere più momenti di formazione in diverse aree. Anche nel caso di una popolazione aziendale eterogenea, Digital Journey può prevedere sia contenuti obbligatori per gli utenti per sviluppare competenze trasversali individuate dall’azienda, sia contenuti differenziati per ogni gruppo di utenti sulla base delle loro funzioni aziendali (sales, marketing, ricerca, staff, manager, ecc.), sia contenuti opzionali a scelta di ogni persona.  

Un utente che si occupa di vendita, potrà seguire un percorso di formazione incentrato sulle nozioni relative al cliente e al personal branding, apprendere i nuovi modi di lavorare, conoscere gli strumenti digitali utili per il suo lavoro, e ricevere sempre nuovi aggiornamenti sullo scenario della trasformazione digitale e sul digital mindset. Inoltre, potrà approfondire argomenti che lo interessano o che ritiene necessari, come Office 365 o la collaborazione online. 

 Percorsi specifici per fasce di popolazione 

Una volta individuati i gap di competenze digitali nell’organizzazione, si possono organizzare dei corsi di formazione specifici per colmarli. Un solo corso di formazione, però, potrebbe non essere adatto ai gap di tutti, sia per il ruolo e le attività che ognuno svolge, sia per il livello di competenze possedute. Per questo è necessario dividere la popolazione aziendale in fasce, più o meno omogenee, con obiettivi di apprendimento simili. 

Ad esempio, per rafforzare le conoscenze indispensabili alla figura del manager, si può fare affidamento a percorsi specifici e di alto livello come Digital Upskilling, un percorso online dedicato ai manager per comprendere la trasformazione digitale, realizzato in collaborazione con gli esperti del Cefriel – Politecnico di Milano. Alcuni dei temi trattati sono l’Internet of Thingsil valore dei dati e il data driven decision makingnuovi modelli di business, il lavoro agile e l’importanza della customer centricity 

Il percorso si propone di fornire ai manager tutti gli strumenti, le teorie e i casi studio più utili per comprendere al meglio cosa avviene nel loro mercato e muoversi così con maggiore destrezza. I manager che sono in grado di comprendere i nuovi paradigmi dell’era digitale e di applicarli nel loro ambito di riferimento potranno innovare i modelli di business grazie alle tecnologie digitali. 

Reverse Mentoring 

La velocità sempre maggiore con cui evolve la tecnologia rende cruciale la gestione del digital divide generazionale in azienda. Si tratta della presenza contemporanea di due generazioni che hanno un approccio molto diverso alla tecnologia. 

Da un lato c’è una popolazione junior con un’alta confidenza verso le nuove tecnologie e, allo stesso tempo, è presente in azienda una popolazione senior, che non è sempre in grado di cogliere tutte le opportunità offerte delle nuove tecnologie e che non ha una piena consapevolezza dei limiti e dei rischi delle stesse. 

In questo momento ci troviamo in un momento storico caratterizzato da straordinari cambiamenti in diversi aspetti della vita in azienda. Per questo le aziende si trovano a dover aggiornare le competenze digitali di tutte le risorse e allo stesso tempo devono rendere i lavoratori junior capaci di diventare i futuri leader, in grado di affrontare e superare le prossime sfide del business. Per affrontare questo cambiamento non esiste un unico approccio, ma una valida metodologia potrebbe essere il reverse mentoring: un processo mediante il quale i giovani aiutano i senior a familiarizzare con la tecnologia. 

Il Reverse Mentoring è il processo mediante il quale i giovani, tipicamente con meno esperienza ma con una forte competenza digitale, aiutano i senior, con una lunga esperienza lavorativa, a familiarizzare con la tecnologia, alla ricerca di uno scambio di competenze reciproco. 

 L’aula che cambia: l’apprendimento blended 

Lo spazio per la formazione è da sempre l’aula, ma negli ultimi anni questa ha acquisito caratteristiche nuove e particolari, rinnovandosi completamente. Oggi non è più l’unico spazio della formazione, ma conserva la sua importanza senza sparire del tutto. Pensiamo ai contesti di apprendimento in cui all’aula si aggiungono strumenti per l’apprendimento online che portano allo sviluppo di percorsi di apprendimento blended 

Il blended learning è la risposta efficace alle importanti sfide alle quali il mondo della formazione deve rispondere con urgenza e incisività: abbattimento radicale dei tempi e dei costi; necessità di aumentare il grado di coinvolgimento del target differenziato per età, livello di digitalizzazione, stili di apprendimento, incremento dell’efficacia didattica.  

Accanto alla formazione tradizionale le aziende possono e devono sviluppare percorsi blended per lo sviluppo delle competenze. Skilla mette a disposizione decine di pillole formative multimediali, unite ad un format appositamente studiato per promuovere lo sviluppo delle skills digitali. Il nostro obiettivo è quello di aiutare ogni azienda a formarsi e autoformarsi su questi temi.  

Che i percorsi digitali di formazione siano in aumento è confermato anche dati del report Future of Jobs del Forum Economico Mondiale: anche per impatto della pandemia, il numero di persone che si rivolgono alla formazione online è quadruplicato nell’ultimo anno, mentre l’offerta online di formazione nelle aziende è aumentata di 5 volte. Guardando allo scenario italiano, il 70% delle imprese dichiara di voler accelerare la digitalizzazione dei programmi di upskilling e reskillingsia per la pandemia sia per la necessità di accelerare la digitalizzazione dei processi produttivi (che rappresenta una priorità per il 100% degli intervistati). 

Cambiano in questo modo le logiche stesse alla base dell’apprendimento: per acquisire nuove competenze è necessario accedere a nuovi formati e nuovi linguaggi più efficienti, accessibili in ogni momento e in ogni luogo. La tecnologia permette così di adattarsi ai tempi e alle necessità di chi deve imparare, creando le migliori condizioni per facilitare l’apprendimento. Il formato digitale, infatti, consente di sfruttare più canali e più media e di offrire contenuti, anche dislocati nel tempo, fruibili secondo la convenienza di ognuno, on demand. La formazione non si limita ad un momento unico, uguale per tutti, ma può essere strutturata in un percorso anche di lunga durata, distribuita in un arco di tempo, divenendo un flusso, un processo.  

 La digital breakfast 

Una semplice ma molto efficace operazione che potete fare è organizzare alcune mattine alla settimana una digital breakfast, un breve momento in cui i singoli capi con i propri collaboratori parlano e discutono di tempi di innovazione, di sviluppo di competenze digitali e di come introdurre nel team dei nuovi strumenti per lavorare. 

 Creare un buzz 

Per portare la digitalizzazione in azienda è importante fare in modo che al suo interno si parli di innovazione e digitalizzazione. Per farlo si può creare buzz, cioè uno slogan che esorta a far diventare la competenza digitale un argomento di discussione. 

Ma non solo: si possono mettere in moto delle attività di comunicazione interna per condividere con tutte le persone la vision aziendale. Alcuni strumenti utili possono essere: 

  • Scelta di naming e payoff per le competenze da acquisire 
  • Campagna mail per la promozione delle competenze digitali 
  • Materiale illustrativo del progetto 
  • Evento di lancio del progetto 

Al contrario, imporre un’attività alle persone senza spiegar loro quali sono i vantaggi che ne derivano non è producente: una comunicazione positiva è l’elemento fondamentale per far sì che tutte le persone dell’azienda conoscano le loro opportunità. 

 

Il metodo Skilla per lo sviluppo di competenze digitali e di innovazione 

Accompagnare l’organizzazione nello sviluppo di competenze digitali e di innovazione è un processo che richiede metodo. Allo stesso modo, rafforzare le proprie competenze digitali significa modificare il proprio work style, adottare un nuovo mindset e acquisire le conoscenze utili per raggiungere gli obiettivi di business in maniera efficace ed efficiente.  

Per questo abbiamo pensato a una Digital Skills Academyun ecosistema che accompagni le organizzazioni in tutte le fasi della trasformazione digitale. Guarda questo video per saperne di più sul nostro approccio metodico, agile e coinvolgente per trasformare gradualmente il modo di lavorare delle persone 

Dalla nostra esperienza, tutti i progetti di digital trasformation per le aziende passano per 5 fasi:  

1. Consapevolezza

Tutte le persone dell’azienda devono avere una chiara visione della trasformazione digitale, conoscendo le opportunità e i rischi.   

Ecco alcune domande da porsi:  

  • I tuoi dipendenti hanno chiaro l’impatto della trasformazione digitale sul lavoro e sull’azienda? 
  • Conoscono i principali driver di cambiamento?  
  • Conoscono le opportunità e i rischi connessi al loro lavoro?  
  • Sanno qual è il loro livello di maturità digitale?  

Un assessment delle competenze digitali permette di rispondere a queste domandeper farlo, possono esserti utili i nostri Digital Skills Assessment o iniziative come From Now To New. Invece, organizzare giornate dedicate alla condivisione della vision aziendale e dei principali cambiamenti in atto è un ottimo modo per sviluppare consapevolezza tra i dipendenti dell’azienda.  

2. Abilità digitali di base.

I tuoi team hanno le competenze digitali minime per utilizzare le tecnologie dell’informazione con dimestichezza e senso critico e raggiungere gli obiettivi lavorativi?    

Se a una parte dei dipendenti mancano alcune delle competenze di base si possono offrire percorsi di diverso tipo. Tra questi c’è il corso di formazione Digital Skills realizzato con contenuti in pillole e mini-tutorial, perfetto per lo sviluppo di conoscenze digitali teoriche e pratiche. Se il focus invece è sugli strumenti, si può ricorrere a corsi su Office 365, che esplora le funzioni e le potenzialità della suite. 

In alternativa si possono incoraggiare processi come il Reverse mentoring e i digital angel, predisponendo aule, materiali e modelli per formare personale junior e senior per l’acquisizione delle competenze digitali.  

3. Digital Mindset.

I tuoi team hanno sviluppato un’attitudine positiva verso cambiamento e apprendimento continuo?  

L’errore è percepito come occasione di apprendimento?  

La collaborazione è considerata come un valore fondamentale?  

Come avviare un percorso pratico per sviluppare il mindset?  

Per la creazione di percorsi eLearning per il digital mindset utilizzare le app può essere molto utile. Grazie a questo strumento sono sufficienti pochi minuti al giorno per fruire di brevi contenuti legati al digitale sul proprio smartphone, in un percorso di apprendimento continuo. Scopri cosa può fare Digital Journey per la tua organizzazione! 

Una buona prassi può essere quella di organizzare laboratori di e-leadership e giornate formative e workshop o, ancora, un Digital Day. Si tratta di un evento con un format innovativo, che permette di sviluppare mindset e cultura digitale nell’arco di una giornata grazie a brevi interventi in simultanea su uno o più argomenti legati al digitale.  

Infine, non dimentichiamo di comunicare obiettivi e percorso ai dipendenti e di realizzare campagne video, mail e teasing per coinvolgere le persone sui temi del mondo digital.   

4. Conoscenze digitali di ruolo e tecniche necessarie per innovare ed ottimizzare ogni area di lavoro.

I tuoi dipendenti hanno sviluppato le conoscenze necessarie per innovare ed ottimizzare la propria area di responsabilità? Le persone sanno applicare le nuove tecnologie e nuove metodologie nel proprio lavoro? I team leader sanno gestire progetti di innovazione tecnologica?    

Per sviluppare queste conoscenze e competenze si può fare affidamento su tanti strumenti diversi, tra cui ricordiamo l’app Digital Journeyma non solo: a questo fine si possono organizzare aule virtualitenute da esperti e incentrate sulle tematiche più utili a ogni gruppo, oppure produrre prodotti custom, creati appositamente per un determinato profilo professionale. 

5. Adozione di nuovi paradigmi dell’era digitale.

I tuoi manager riescono ad innovare i modelli di business con le tecnologie digitali? Riescono ad adottare un approccio data driven? Hanno creato un piano di digitalizzazione della propria struttura?  

Per rafforzare queste conoscenze, si può fare affidamento a percorsi specifici e di alto livello come Digital Upskilling. 

I manager che sono in grado di comprendere i nuovi paradigmi dell’era digitale e di applicarli nel loro ambito di riferimento potranno innovare i modelli di business grazie alle tecnologie digitali. 

 

Conclusione 

Acquisire le nuove competenze digitali è indispensabile per ogni azienda che si trova ad affrontare il processo di trasformazione digitale. Grazie ai contenuti e ai format Skilla anche i lavoratori senior potranno beneficiare della tecnologia per lo svolgimento di attività quotidiane, mentre i lavoratori junior – nativi digitali – acquisiranno ancora maggiori competenze in ambito tecnologico. Tutte le persone dell’organizzazione avranno la possibilità di cogliere le opportunità del digitale e avere così tutti gli strumenti per eccellere nel loro lavoro. 

 

Bibliografia

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Kluzer, S., Centeno, C., & Okeeffe, W. (2020). DigComp at Work. Tratto da Joint Research Centre: https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC120376/digcomp_at_work_090720_1.pdf 

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Unioncamere – ANPAL. SIstema Informativo Excelsior. (2019). Analisi della domanda di competenze digitali nelle imprese, indagine 2019. Tratto da https://excelsior.unioncamere.net/images/pubblicazioni2019/Volume_B5_0807.pdf 

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Scritto da: Elena Starnoni il 14 Maggio 2021

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