Approfondimenti

In viaggio con Santander verso il LifeLong Learning

Numeri importanti quelli di Santander Consumer Bank, che è parte di un solido Gruppo internazionale. Santander conta oltre 191.000 dipendenti distribuiti in 11.000 filiali, più di 148 milioni di clienti e 4 milioni di azionisti. Nel nostro Paese le attività si sono concentrate nell’area del credito. Leader nel settore automotive, grazie ad una ormai solida esperienza, non solo i prodotti di SCB permettono a migliaia di persone di spostarsi, ma, con una fascia di prodotti dedicati e sistemi innovativi totalmente digitali, Santander copre tutta una serie di servizi di supporto alle imprese che intendono offrire finanziamenti ai propri clienti per l’acquisto di beni e prodotti.

La business unit italiana ha aderito al percorso di Digital Journey offerto da Skilla e, a distanza di qualche mese dall’inizio del “viaggio”, il Direttore Risorse Umane di Santander Consumer Bank, Guido Piacenza, condivide il racconto di questa esperienza, con gli occhi di chi l’ha vissuta dall’”interno”.

Come è emersa e da parte di chi l’esigenza di un programma per lo sviluppo delle competenze digitali, in un ambiente, come il vostro, tradizionalmente sensibile all’aspetto formativo?

In effetti, per noi la formazione continua è cruciale, sia per cultura interna, tesa a mettere al centro la crescita professionale, sia per essere competitivi e reattivi nel rispondere alle richieste del mercato. Da qui l’esigenza di dedicare percorsi formativi di aggiornamento su prodotti, processi e normative, in costante evoluzione nel nostro settore. A fianco di questo diamo l’opportunità di allenare e potenziare l’inglese che, per un gruppo che opera in 10 mercati, è una necessità imprescindibile. Non dimentichiamo, infine, che operiamo in un business costantemente in fieri, in cui la domanda esterna di trasformazione è pressante.

In questo contesto come si è inserito il progetto Skilla?

La trasformazione tecnologica che sta attraversando il mondo del lavoro è disruptive: in linea con la necessità di strutturarci, dal punto di vista delle competenze interne su basi solide, abbiamo deciso di sviluppare un mindset più digitale. Da qui ci siamo mossi alla ricerca di un training partner capace di proporre una soluzione semplice, innovativa e “tascabile”, ovvero accessibile a tutti i collaboratori, in modo che l’app fosse quotidianamente fruibile e che fosse possibile aggiornarsi sulla digital transformation nel tempo di una pausa caffè o di un tragitto in autobus.

Avete lanciato il percorso “The Digital Journey” lo scorso settembre: quale utenza ha principalmente coinvolto?

In occasione della Santander Week – settimana annuale dedicata alle diverse iniziative di coinvolgimento dei nostri dipendenti – abbiamo presentato questa proposta, registrando da subito interesse e partecipazione.  Per noi si tratta della prima iniziativa di social learning e ha coinvolto i colleghi su base volontaria: dai Direttori ai manager, dalle aree commerciali a quelle di staff. La platea interessata è stata ampia ed eterogenea: del resto, nonostante l’età media della nostra popolazione aziendale sia giovane, non si è formata in un contesto digitale, come i millenials o la generazione Z.

Quali reazioni, input o riscontri avete evidenziato? O è prematuro?

Probabilmente è prematuro e, comunque, misurare risultati diretti non è mai semplice. Considerato il contesto complessivo, condizionato dalla pandemia, questa proposta ha rilanciato l’attenzione sull’importanza dell’innovazione e sulla gestione del Cliente per un business, quale il nostro, sempre più attivo sui canali digitali.

In prospettiva come pensate di articolare la proposta formativa all’interno del gruppo?

Il principio del Life Long Learning sarà l’elemento caratterizzante della formazione dei prossimi anni a vantaggio di tutti i collaboratori, sia per supportare percorsi di “upskilling” – intendiamo, infatti, riposizionare le nostre risorse in aree a maggior valore aggiunto, liberandole dalle mansioni più routinarie, delegabili all’automazione e ai terminali digitali- che di “reskilling”, in linea con l’evoluzione di ruoli e professionalità nel nostro settore.

Scritto da: Silvia Camisasca il 1 Aprile 2021

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