Approfondimenti

exploring eLearning: diario di viaggio di un HR specialist Day 1

Finalmente! Dopo un anno e mezzo di attesa sono nuovamente a Milano per partecipare a exploring eLearning. Quando nell’autunno del 2016 mi ero trovata alle Officine del Volo per la prima volta non avevo idea di cosa avrei potuto aspettarmi, ma era bastato varcare la soglia di quel bellissimo spazio espositivo, per essere travolta dalla sensazione di trovarmi in un luogo speciale, curato in tutti i minimi particolari, ricco di valore intrinseco ed estrinseco, dove anche i pannelli allestiti per separare le aree in cui si sarebbero tenuti i posterLab e gli altri eventi, parlavano dell’attenzione all’ecologia non solo dei luoghi, ma anche dei pensieri. L’aspettativa quindi è alta e so per certo che anche questa volta Franco Amicucci con tutto il suo giovane staff saprà mantenere le promesse. Il luogo è cambiato: questa volta siamo negli spazi del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano e la sensazione è che anche in questo caso la scelta non sia casuale. Dal nome evocativo delle Officine del Volo, che imprimevano l’idea dell’innovazione, della tensione verso l’alto della visione, del cambiamento, al tempio in cui si custodiscono i manufatti che l’essere umano è riuscito innanzitutto a pensare e poi a creare, è immediatamente intuibile quale sia l’intento ed il taglio che questi due giorni vogliono trasmettere a più di 600 partecipanti. Grandi spazi moderni ricavati da un antico capannone industriale in cui passato, presente, futuro si intrecciano indissolubilmente in una armonica sintonia che solo gli architetti contemporanei riescono a creare.

A sorvegliare il formicolante via vai delle persone un sommergibile, irrealisticamente sollevato dal terreno, quasi a indicarci la via che saremo chiamati a percorrere: immergerci per riemergere e navigare tra gli elementi primari di terra, acqua, aria e fuoco. Queste le metafore antiche e suggestive a cui si ispira la struttura di exploring eLearning: TERRA per indicare l’applicabilità immediata degli strumenti, FUOCO per creatività, innovazione, evoluzione e dimensione generativa, ARIA per sogno, futuro, trend e vision, ACQUA per profondità, competenze necessarie per navigare nel cambiamento. Sono giorni che tento di creare il mio percorso e rimpiango di non avere il dono dell’ubiquità per poter essere presente contemporaneamente ai 24 posterLab, 48 laboratori, 6 excellence academy, 10 workshop e molto altro. Ripeto a Federica, marketing e communication manager di skilla, che dovrebbe durare molto di più, che ci sarebbe materiale per andare avanti per una settimana, e lei mi spiega che l’intento è quello di seminare per poi far germogliare altrove grazie al fertilizzante che è sparso sul terreno dell’innovazione organizzativa e che il dialogo e lo scambio tra le persone farà il resto. Non è un caso che ci siano piantine distribuite un po’ ovunque. Scoprirò successivamente che sono destinate a tutti noi come regalo finale, gadget vivo della cui sopravvivenza e crescita saremo responsabili… la metafora non ha bisogno di spiegazioni. Curiosando esploro l’ambiente, intanto le persone cominciano ad arrivare e già una voce dal microfono ci segnala che stanno per iniziare i lavori. Questi procederanno a ritmo serrato non prima di aver potuto fare scorta di carboidrati al buffet sempre a disposizione, quasi fossimo su una nave da crociera che in navigazione verso il porto dove ciascuno ha deciso di recarsi, provveda al confort dei propri passeggeri. Ho scelto di iniziare dal pilastro Engagement: i pilastri sono i quattro macroargomenti che rimandano al mondo della formazione e che la sostengono: Engagement, appunto, Microlearning, Digital Transformation, Start eLearning. I progetti formativi hanno bisogno e devono generare coinvolgimento sia per fruire appieno della formazione in sé, sia per generare legame con l’azienda. L’evento formativo deve essere un tutt’uno con un processo comunicativo che dia senso e significato e quindi lavori sugli aspetti che emozionano e su quelli che generano interesse. Barbara Bolzoni introduce così la testimonianza di Nestlè che ci spiega come sono riusciti ad ottenere il tutto esaurito al corso “Born To Learn” in appena due ore, tanto da indurli a fissare nuove date e creare altri eventi formativi. Marketing, comunicazione e formazione alleate per la formazione aziendale: un modello di sinergia trasversale che ricalca il modello organizzativo verso cui si sta andando. Ho l’opportunità di incontrare gli storyteller della Scuola Holden che ci mettono subito al lavoro per provare le nostre competenze di marketing nel proporre la nostra storia. SkillaBoard, la lavagna rende aula interattiva, tramite una app esibisce tutto il suo potenziale. Usciamo con il desiderio di rimanere ancora… ma già ci chiama un’altra sessione. È la volta del Microlearning e del laboratorio sulle forze trainanti e forze frenanti che ne condizionano l’utilizzo e l’efficacia in azienda. Al termine mi viene consegnata una carta con sopra delle suggestioni che riassumono il concetto di fondo dell’esperienza del posterLab e del Microlearning. La inserisco nella scatolina che mi è stata consegnata al mio arrivo. La sfida ora è collezionarle tutte.

Il break arriva propizio per scambiare idee, incontrare vecchi amici, creare nuove conoscenze il tutto in un clima di serena distensione e giocoso interesse per le tecnologie che vengono proposte proprio di fronte al buffet. Mi cimento con gli occhiali che permettono la visione in 3D. Straordinariamente potente per la didattica e utilissimo per allenare a mansioni pratiche che richiedono precisione e velocità. Da nativa analogica mi entusiasmo nel caricare un atomo che va a colpire una molecola, sebbene il coordinamento mano occhio si riveli un po’ esitante. Realtà aumentata, visual design… Un parco di divertimento applicata all’apprendimento: noi impariamo ciò che ci emoziona e qui le emozioni certo non mancano. Ricordo che Alberto Cocchiglia, marketing e communication assistant di skilla, mi ha inviato una mail in cui mi consigliava di scaricare una app per scoprire i contenuti nascosti dei tabelloni. Rimango incantata con il cellulare puntato verso un mazzo di fiori su cui è delicatamente appoggiata la parola Engagement: un lampo perlescente attraversa la scritta ed improvvisamente parte un video che racconta i 4 elementi per coinvolgere. Excellence Academy la mia prossima tappa. Cesare Gangi di Widevalue introduce l’academy di TIM ci racconta la loro significativa esperienza: un enorme spazio su cui converge tutta la conoscenza dell’azienda strategicamente accorpata in un sistema articolato, flessibile al servizio della sua evoluzione, dall’engagement alla digital transformation in atto, solo per dire alcuni degli obiettivi che è in grado di raggiungere. Quadrifor è poco più in là per presentare con le parole di Pierluigi Richini una ricerca sull’evoluzione del middle management. Arriva l’ora del pranzo e il clima è elettrizzato: stiamo facendo esperienza di quello che può diventare la formazione in azienda, stiamo imparando come la tecnologia possa diventare uno strumento straordinariamente potente nelle mani e nella mente sapiente degli uomini e non solo degli specialisti, ma di tutti coloro che vivono nell’azienda, finalmente protagonisti dei loro percorsi. Il tema ricorrente è infatti quello della consapevolezza e della responsabilità. Consapevoli delle proprie competenze che possiamo mettere a disposizione, di quelle che possiamo acquisire, responsabili nel creare il nostro percorso di apprendimento gestendolo in autonomia, nella cornice di senso del proprio progetto individuale in armonia con quello aziendale o verso l’azienda o la professione a cui aspiriamo. Comprendo quindi il senso di un evento così ricco che volutamente non permette di vedere, ascoltare tutto perché è una simulazione della vita, non solo professionale, in cui siamo costretti a scegliere e spinti a confrontarci con gli altri, ad intessere relazioni, per poter condividere conoscenza e percorsi che abbiamo e non abbiamo fatto, ma di cui ci possiamo rendere reciprocamente partecipi. Il valore dell’interazione umana, che nessuna macchina può sottrarci e che oggi, in epoca di smart working, le persone richiedono tanto da dover ripensare gli spazi aziendali in funzione di questa esigenza. Il pomeriggio e domani riserveranno nuove sorprese ed apprendimenti che sono ansiosa di condividere. I miei compagni di viaggio su un “bla bla car” verso Genova, sono i primi cui non posso fare a meno di raccontare. Domani la sveglia suonerà alle 5 per portarmi alla seconda giornata. Ora lasciamo che la tempesta di suggestioni si quieti: i semi stanno già germogliando.

Lucia Demartini HR Specialist, Counselor, Web&Seo Copywriter

Scritto da: Lucia Demartini il 5 Luglio 2018

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