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Il mobile Learning: 3 regole per iniziare

Il mobile Learning è oramai parte fondamentale del processo di formazione aziendale, imprescindibile in qualsiasi contesto lavorativo per lo sviluppo delle competenze dell’organizzazione. La digitalizzazione dei contenuti, fruibili via pc, ha comportato un abbattimento considerevole dei costi e dei tempi di gestione, e ha altresì garantito flessibilità e personalizzazione dei corsi. La crescente centralità assunta dai contenuti multimediali (animazioni, video, testi interattivi) è avvenuta di conseguenza e l’aggiornamento dei contenuti didattici che ne è derivato, ha predisposto le condizioni per una formazione duttile e per la creazione di community online, come Forum e Chat. Grazie alla diffusione di dispositivi mobile, quali smartphone e tablet, è possibile prevedere momenti formativi e occasioni di apprendimento in svariati contesti: qualsiasi persona può essere sempre sintonizzata sul canale della formazione! Tutti comunichiamo, navighiamo e condividiamo informazioni in tempo reale, con le App e i social network. Come influisce tutto ciò nel continuo processo di evoluzione della formazione? Possiamo intercettare questa opportunità per rendere i nostri corsi più accessibili, efficaci e accattivanti? Ovviamente sì, ma per fare in modo che questi contenuti siano fruibili anche da tablet e smartphone, dobbiamo necessariamente tener conto degli aspetti di adattamento grafico e contenutistico che ne conseguono. Ogni media richiede il suo linguaggio. Una semplice trasposizione su dispositivi mobile dei contenuti pensati per essere fruiti da pc, non funziona. Ma attraverso alcuni semplici accorgimenti, in fase di progettazione, è possibile adattare il software di base in particolare è importante ricordarsi di:

  • Progettare i corsi in modo responsive: contenuti e grafica devono essere pensati secondo le dimensioni degli schermi.
  • Fare un editing mirato, puntare alla sintesi e alla velocità dei contenuti.
  • Prevedere l’interazione dell’utente considerando la Touch User Interface, tipica dei dispositivi mobile (multitasking, pinch to zoom, swipe…).
  • Costruire community di apprendimento, favorendo il confronto tra gli utenti con attività di social learning e sfruttare la facilità con cui ognuno di noi “gioca” con le App, per incentivare la motivazione e l’interesse.

Come iniziare? Il primo passo consiste nel progettare un corso pilota, seguendo tre semplici regole e verificandone i risultati ottenuti, i punti di forza e le aree di miglioramento:

  1. identifica i vantaggi del device (per contenuto, per target e per contesto)
  2. definisci l’integrazione con gli altri canali e valuta l’investimento iniziale con un progetto sperimentale semplice e praticabile
  3. cura bene il design e i tempi.

Il Mobile Learning apre quindi scenari innovativi e molto interessanti.

Quali sono le potenzialità?

La realtà aumentata

Consente di ottenere informazioni, dettagli sui prodotti, sui macchinari e sui luoghi puntando semplicemente il device verso l’obiettivo. Nel display del tablet o smartphone appariranno informazioni invisibili a occhio nudo che arricchiscono la percezione sensoriale, consentendo così una conoscenza più approfondita del reale.

La geolocalizzazione

Consiste nella possibilità di ottenere determinate informazioni o contenuti, a seconda del luogo in cui ci troviamo. Possiamo attivare corsi specifici, localizzando il device dell’utente.

Il social learning e la gamification!

L’essere sempre connessi ovunque, amplifica la possibilità di coinvolgimento dell’utente in ambito formativo. La gamification può essere estesa senza confini dalla scrivania del proprio ufficio. Il mondo dei social vive la stessa condizione: sono notevolmente aumentate le possibilità delle persone di condividere e mettere in comune esperienze e momenti di vita della propria formazione professionale.

A questo punto, il tuo prossimo corso di formazione non potrà fare a meno di considerare il mondo mobile!

Questa tematica è stata affrontata nel posterLab n. 31: “mobile learning”.

Michele Pasquoni

Scritto da: Michele Pasquoni il 7 Dicembre 2016

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