Approfondimenti

Adaptive learning: per una formazione a misura di partecipante

Il termine adaptive learning (letteralmente “apprendimento adattivo”) indica l’insieme delle soluzioni tecnologiche e metodologiche finalizzate a personalizzare l’esperienza di apprendimento in modo automatico sulla base delle specificità del target di riferimento. L’autoformazione online è un metodo di acquisizione delle conoscenze in continua crescita le aziende nell’ultimo decennio si sono focalizzate sulla costruzione di patrimoni formativi ricchi e variegati, e sulla realizzazione di percorsi eLearning utili ed efficaci. Ora, via via che “i patrimoni formativi” si vanno consolidando, ci si trova di fronte ad una sfida nuova: prestare una maggiore attenzione alla persona che apprende aiutandola ad orientarsi nella molteplicità delle iniziative e dei materiali proposti, a muoversi agilmente negli ambienti online, mettendo a disposizione percorsi che rispondano realmente alle sue esigenze di formazione ed alle caratteristiche individuali, costruendo in sintesi esperienze di apprendimento “su misura”. L’adaptive learning è finalizzato proprio a questo, a spostare l’attenzione dal learning object e dall’ambiente online alla persona che apprende. La chiave di volta è dunque la personalizzazione. Immaginiamo di rappresentare la personalizzazione come uno spazio tridimensionale che mette in relazione i seguenti elementi: le variabili/differenze individuali, gli strumenti e le tecniche per indagare le differenze, il tipo di personalizzazione.

Dagli incroci delle variabili possono scaturire differenti tipologie di percorso adattivo. Gli incroci delle variabili sono molteplici così come gli studi e le ricerche che, a livello internazionale, si stanno concentrando sull’adaptive learning, un tema sicuramente di frontiera.

Vediamo in sintesi 2 direttrici di ricerca particolarmente interessanti.

La prima è quella che si basa sugli stili di apprendimento: la personalizzazione degli ambienti di apprendimento e dei contenuti formativi avviene sulla base della variabile “stili di apprendimento” conoscere lo stile di apprendimento prevalente di ciascun utente, permette di offrire un supporto personalizzato, un’esperienza di apprendimento adattata in accordo con le sue caratteristiche specifiche, ad esempio: attraverso un test (strumento) viene indagato lo stile di apprendimento (variabile individuale) e il sistema invita l’utente a consultare risorse/contenuti che utilizzino determinate tipologie di linguaggio.

La seconda direttrice è quella che si basa sui Learning analytics.

Per Learning analytics intendiamo il processo di raccolta, misura, analisi e comunicazione dei dati, che ha l’intento di ottimizzare l’esperienza di apprendimento degli studenti e/o l’ambiente in cui avviene tale esperienza. Le piattaforme eLearning possono raccogliere e catturare una quantità davvero ampia di dati che, se non utilizzati, vengono dispersi e con essi le opportunità che potrebbero derivare dal loro utilizzo. Facciamo un esempio: analizzando le valutazioni date dall’utente a risorse formative e corsi (livello di gradimento dei vari contenuti), il sistema tiene traccia dei suoi “movimenti” all’interno della piattaforma (es. numero visite in un corso/risorsa, tempo trascorso in un corso/risorsa, ecc.) e propone automaticamente suggerimenti all’utente circa le risorse formative da consultare. Un’opportuna raccolta ed elaborazione dei dati forniti dalla piattaforma ci dà davvero tantissime possibilità ed innesca un processo ciclico che alimenta il sistema in modo continuo: i dati, ‘materia prima‘, vengono elaborati attraverso i learning analytics e sfruttati dall’ecosistema formativo per dare origine a percorsi adattivi che a loro volta generano nuovi dati.

L’adaptive learning non è come potrebbe sembrare solo un tema “tecnologico”. Affinché la personalizzazione sia possibile non si può prescindere da un ripensamento nella progettazione dei contenuti è necessario creare percorsi nella logica del microlearning che si ispirino ai principi di brevità, leggerezza, granularità, autoconsistenza: i singoli contenuti formativi devono assumere le sembianze di piccoli mattoncini combinabili tra loro, per dar vita a molteplici forme. È così che l’utente può costruire i suoi percorsi formativi in maniera fluida, dinamica e stimolante.

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Alessandra Scapati

Scritto da: Alessandra Scapati il 15 Settembre 2016

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