Approfondimenti

Le Tecnologie Digitali per valorizzare la cultura: l’App Ducale

Le tecnologie digitali e la loro diffusione hanno rivoluzionato le modalità di approccio allo studio delle opere d’arte. Dispongono infatti del potenziale per rendere accessibile e fruibile il patrimonio culturale: questa è una delle sfide delle reflective societies poste dalla Commissione Europea. La digitalizzazione del patrimonio culturale è un processo multidimensionale, che può sicuramente incidere nel riconoscimento dei valori identitari europei aumentandone la consapevolezza culturale. Nell’ottica di progetti di ricerca interdisciplinari, tali sfide possono essere colte attraverso l’uso di tecnologie innovative, filiere di digitalizzazione sostenibili e speditive, ma, soprattutto, impiegando dati e strumenti digitali per la lettura e la comprensione dei manufatti e delle opere d’arte. La realtà aumentata può essere utilizzata di fronte al dipinto per scoprire dettagli nascosti, conoscere la storia dei personaggi e studiare i processi di restauro che si sono susseguiti nel tempo. Curiosità e immagini sulle opere in altissima definizione consentono all’utente di osservare il dipinto ad un livello di dettaglio straordinario, e di cogliere particolari che ad occhio nudo non sarebbe possibile osservare. La App “Ducale” nasce da questi presupposti e si pone come un tour virtuale a 360° che permette di attraversare le stanze di Palazzo Ducale di Urbino e della Galleria Nazione delle Marche. I contenuti dell’ applicazione, rilasciata da Università Politecnica delle Marche,per la Galleria Nazionale delle Marche, oltre a fornire informazioni validate scientificamente da storici dell’arte ed esperti della Galleria, provengono da acquisizioni di dipinti ad altissima definizione. È disponibile negli store Apple e Google e permette di navigare nella cultura con approfondimenti sui tre capolavori conservati al Palazzo Ducale: La Muta di Raffaello, la Città Ideale e Il doppio ritratto di Federico e Guidobaldo. L’obiettivo dell’applicazione è quello di fornire contenuti più interessanti per varie tipologie di visitatori: lo sviluppo è stato infatti condotto tramite focus group e analisi sull’osservazione dei tre dipinti basata su tecnologia eye-tracking. Una delle peculiarità dell’app è la sezione di realtà aumentata, studiata secondo differenti paradigmi di interazione che hanno come obiettivo da un lato il learning, e dell’altro la possibilità di avvicinare il visitatore all’opera seppur in maniera virtuale. La realtà aumentata vision-based consente di sovrapporre contenuti digitali al display del device, senza la necessità di modificare l’oggetto che si sta inquadrando. Sfruttando questo principio, l’utente può avvicinarsi all’opera e, inquadrandola, può interagire con essa. Lo sviluppo è quindi stato tarato sui tre dipinti seguendo differenti principi di interazione. La home page dell’app è divisa in tre macro sezioni principali: “il Palazzo Ducale”, da cui si può accedere al tour virtuale, “i Capolavori” che rappresenta il cuore del progetto ed è dotata di una barra funzioni e infine il link al sito web della Galleria Nazionale delle Marche. La sezione HD è stata strutturata in modo da zoomare su alcuni particolari raggiungendo un livello di dettaglio tale da cogliere le singole pennellate ed altre peculiarità altrimenti non visibili ad occhio nudo. Grazie ad una configurazione globale che sottende alle sottosezioni dell’app, un unico menù di navigazione è stato ottimizzato e reso omogeneo per dipinti molto diversi per fortuna bibliografica e per intrinseca natura. Infatti in due casi si tratta di raffigurazioni umane, una di incerta attribuzione, l’altra indubbiamente del più importante e noto pittore presente nella Galleria, Raffaello. Nel terzo caso si tratta di un paesaggio urbano inanimato. Le sezioni relative ai contenuti, rispettivamente intitolate “Il Quadro”, “L’Autore” e “Approfondimenti” sono ricche di notizie e curiosità sulle opere, pur concedendo all’utente vari livelli gerarchici (dal generale al particolare) di lettura. La barra delle funzioni consente inoltre all’utente di fruire l’opera d’arte in un modo divertente ed innovativo attraverso una navigazione fluida, in HD, con aree di interesse preselezionate e con la realtà aumentata (cui è dedicato il paragrafo successivo). È stata inoltre introdotta una brevissima audioguida, grazie alla quale il visitatore può muoversi abbracciando quel paradigma secondo cui lo strumento digitale è a servizio di tutti gli stadi dell’esperienza di visita: fuori dal museo, tra le sue stanze e anche dopo la visita, grazie ai singoli focus sulle opere. Grazie al monitoraggio della user experience e alla validazione e standardizzazione dei nuovi contenuti, l’app Ducale ha permesso di ottenere un applicativo più performante e centrato sull’utente. Questa tipologia di lavori, avviando una riflessione multidisciplinare sul patrimonio culturale digitale, contribuisce a diffondere metodi e strumenti adattativi per la comunicazione dei beni facilitandone l’adozione nella maggior parte dei musei.

Emanuele Frontoni e Roberto Pierdicca, Università Politecnica delle Marche – Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Contributo collegato al progetto REALTÀ VIRTUALE (Formazione sulle attrezzature e software) di Fondimpresa avviato da Amicucci Formazione

Scritto da: Emanuele Frontoni e Roberto Pierdicca il 30 Maggio 2017

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