Approfondimenti

IL DIGITAL MINDSET: UNA RIVOLUZIONE DEL PENSIERO?

È ormai da diversi anni che il significato e le implicazioni del digital mindset sono fonte di interessanti spunti e discussioni. Qui si vuol proporre un significato diverso e innovativo partendo prima dall’analisi separata dei due termini: Mindset e Digital.

Due tipi di mindset: fixed e growth

Carol Dweck definisce la modalità di pensare e le proprie convinzioni con il termine mindset. Il termine deriva dalla psicologia cognitiva, che pone l’attenzione su come le persone processano le informazioni. Gli esseri umani hanno una capacità limitata di assorbire e trattare le informazioni. I mindset aiutano a filtrare ciò che si assorbe e come lo si interpreta. Possedere un certo mindset significa anche agire di conseguenza. Quindi un mindset ha una parte cognitiva e una parte d’azione ed è per questo che al giorno d’oggi sta guadagnando terreno nell’organizzazione e nella teoria della gestione strategica. Dweck inoltre asserisce che i mindset non sono stabili e cambiano nel tempo come risultato di nuove osservazioni e esperienze. Bellin e Pham (2007) sostengono che il mindset è importante per le aziende perché, nel tempo, un mindset può aiutare l’azienda a sviluppare il proprio modo, il proprio approccio unico per risolvere i problemi e prendere decisioni in un contesto informativo sempre più complesso, ambiguo e dinamico. Inoltre in questo modo si crea un’identità comune che può essere codificata e condivisa con i nuovi dipendenti. Tra i diversi tipi di mindset citati in letteratura, ci concentreremo in questa sede sul fixed mindset e il growth mindset (Dweck, 2007). Un pensiero statico, senza confronti e discussioni è chiamato fixed mindset o mindset statico. Pigrizia, paura e orgoglio sono fattori rilevanti e quindi una delle più evidenti conseguenze di questo mindset è la tendenza a evitare le sfide, che sono viste come prove rischiose che possono svelare la propria inadeguatezza. Davanti agli ostacoli, le persone con mindset statico tendono a fuggire, a mettersi sulla difensiva, a rinunciare facilmente e ad essere impermeabili alle critiche, anche quando sono costruttive. Il coraggio di osare e di affrontare nuove situazioni è invece il growth mindset ossia una forma mentis orientata al miglioramento, alla crescita e allo sviluppo personale, la cui caratteristica più evidente è il desiderio di imparare. Le sfide sono viste come occasioni di apprendimento. Sbagliare significa scoprire qualcosa di nuovo, che prima si ignorava. La fatica e lo sforzo sono necessari nella continua tensione verso il miglioramento. Le critiche sono consigli preziosi. Il successo altrui è un esempio da seguire. Nessuno si caratterizza in modo esclusivo per il fatto di avere un mindset o l’altro: a seconda di dove ci si trova, in una linea immaginaria avente come antipodi i due mindset, ci si ritrova in una mentalità dominante.

Il digitale

Il termine digitale invece prende origine in elettronica e informatica per rappresentare in maniera discreta, quindi finita, un segnale analogico. Digitale è riferito dunque alla matematica del discreto che lavora con un insieme finito di elementi, mentre ciò che è analogico viene modellizzato con la matematica del continuo che tratta un insieme infinito di elementi. Per esempio una foto, normalmente formata da un infinito numero di punti ognuno dei quali formato a sua volta da un’infinita gamma di colori, viene digitalizzata quando la sua superficie è divisa in un numero discreto di “punti” (in genere piccoli quadrati o rettangoli detti pixel) ognuno dei quali formato da un colore tra i 16 777 216 possibili (se codificati in RGB). I sistemi digitali sono più vecchi di quanto possiamo immaginare. L’alfabeto Morse ad esempio è un sistema di simboli alfanumerici in numero finito. Altri sistemi sono i fari o i segnali di fumo. Il segreto è quello di rendere discreta l’informazione e quindi di comunicarla in modo più semplice e veloce. Oggi, quando mandiamo un messaggio via cellulare, ciò che viene trasmesso, e che a noi è invisibile, è una sequenza specifica di 0 e 1. Anche quando parliamo avviene la stessa cosa. Tutto viene digitalizzato e trasmesso in sequenze discrete di 0 e 1, in una logica binaria basata sui due simboli 0 e 1.

Il modello teorico del digital mindset

Passando a questo punto al digital mindset, Vivienne Benke propone un modello teorico (riportato in figura) affermando che esso ha due aspetti principali: una componente cognitiva e una componente di azione. Vivienne Benke, The Digital Mindset – A theoretical discussion

La componente cognitiva è costituita dalla differenziazione e dall’integrazione. La differenziazione è l’ampiezza della conoscenza che una persona ha sulla tecnologia digitale mentre l’integrazione dà una misura di quanto essa venga usata nella realtà quotidiana. La differenziazione è caratterizzata dalla curiosità per la tecnologia digitale e dall’esser sempre informati sulle tendenze e innovazioni digitali. L’integrazione contiene la competenza digitale che una persona col digital mindset deve possedere e che comprende conoscenze, abilità e atteggiamenti. La componente d’azione del digital mindset invece consta di due parti: l’accettazione e il rifiuto della tecnologia digitale. Una persona con la mentalità digitale potrebbe anche scegliere di non utilizzare un’opportunità digitale perché potrebbe desiderare di non essere efficiente in quel momento. La differenza tra una persona con digital mindset che rifiuta la tecnologia e una persona con un mindset non digitale è che il primo possiede le informazioni necessarie sull’opportunità digitale quindi è in grado di valutarla e decidere se accettarla, mentre il secondo non possiede queste informazioni. L’accettazione della tecnologia digitale è divisa a sua volta in ampio utilizzo e accettazione delle sfide che la tecnologia digitale implica. Il significato che qui si vuol proporre per il digital mindset è dunque quello di ipotizzarlo come un moderatore tra il growth mindset e il fixed mindset. Una sequenza discreta di growth e fixed mindset è un’espressione di digital mindset, la cui interpretazione rappresenta appunto il significato. Il growth e fixed mindset rappresentano i simboli della logica binaria: 0 e 1, c’è e non c’è, acceso e spento, on e off, growth e fixed. Quindi il digital mindset è una sequenza di grow e fixed mindset espressi nell’azione. Una delle regole più note della cultura digital è l’accettazione dell’errore: provare tante volte, fallire molte volte e magari azzeccarne qualcuna. Delle migliaia, forse milioni di startup digitali poche sono quelle che ce la fanno. Il tema non è evitare il fallimento o avere successo ma tentare, mettere in azione le idee, dare loro una forma. Il mindset si forma nell’esercizio continuo di fallimenti e successi, nel modellare le proprie idee digitali. Così come Jean Piaget ha definito l’intelligenza come l’equilibrio dinamico tra assimilazione e accomodamento, si potrebbe affermare che il digital mindset è una nuova intelligenza definita come l’equilibrio dinamico tra fallimento e successo. E questo potrebbe aprire una nuova strada da esplorare per dare un significato inedito alle intelligenze del futuro.

Emanuele Mangiacotti

Riferimenti bibliografici
Bellin J.B. and Pham C.T. (2007): Global expansion: balancing a uniform performance culture with local conditions, Strategy and leadership, vol. 35, no. 6, pp. 44-50
Benke V., «The Digital Mindset- A theoretical discussion», risorsa online: http://projekter.aau.dk/projekter/files/77247472/Vivienne_Benke_Masters_thesis.pdf, AALBORG UNIVERSITET, 2013
Dweck, C.S. (2007): Mindset: The new psychology of success, Ballantine Books

Scritto da: Emanuele Mangiacotti il 12 Luglio 2017

Potrebbe interessarti anche

© Copyright 2024 Amicucci Formazione | P.IVA 01405830439 | Cap. Soc.: Euro 100.000,00 (i.v.) | C.C.I.A.A. (Macerata) | R.E.A. (149815) | Privacy policy | Cookie policy | Etica e compliance