Skills-based organization esempi: comprenderli è il modo migliore per tradurre un modello emergente in pratiche concrete.
Sempre più aziende adottano strutture organizzative basate sulle competenze per affrontare le sfide contemporanee. Ma cosa significa, nella pratica, diventare una skills-based organization?
In questo articolo esploriamo tre casi emblematici per osservare da vicino come funziona questo approccio e quali impatti genera su cultura, processi e persone.
Cos’è una skills-based organization
Una skills-based organization, o organizzazione basata sulle competenze, è un modello che pone le competenze individuali al centro delle scelte organizzative.
In una skills-based organization, le decisioni – sia per assegnare un progetto, avviare un percorso formativo o ridefinire i team – si basano sulle competenze effettivamente possedute dalle persone, e non sul ruolo formalmente ricoperto.
Viene così messo in discussione il modello tradizionale, secondo cui le persone vengono selezionate e formate per occupare una posizione specifica, e il loro contributo è valutato principalmente in base all’aderenza a un insieme fisso di mansioni.
Skills-based organization: esempi di aziende e casi concreti
Sebbene il concetto di skills-based organization abbia iniziato a prendere forma tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, si tratta ancora di un modello poco diffuso. E non sempre è semplice capire di cosa si tratti davvero e come funzioni nella pratica: quali cambiamenti comporta, come si traduce operativamente e quali effetti produce su persone e organizzazione. Alcuni esempi di skills-based organization possono aiutarci a fare chiarezza.
Caso Rolls-Royce: quando la cultura aziendale apre la strada alla skills-based organization
Quando si parla di esempi di skill-based organization, il caso di Rolls-Royce rappresenta una delle applicazioni più interessanti e concrete di trasformazione verso un’organizzazione basata sulle competenze. Passata dall’automotive all’aerospazio e alla difesa, l’azienda si è riorganizzata per affrontare nuove sfide, tra cui progetti strategici per la transizione ecologica.
La classica mappatura delle competenze si è rivelata insufficiente: troppo rigida, poco trasparente e non allineata al dinamismo richiesto dal nuovo contesto. Per superare questi limiti, l’azienda ha introdotto un Talent Marketplace interno: una piattaforma di competenze che permette a manager e team leader di pubblicare incarichi temporanei, progetti trasversali e attività di affiancamento. I dipendenti possono candidarsi liberamente, senza bisogno di approvazioni gerarchiche formali.
Questo modello ha favorito un miglior matching skill-lavoro e abilitato meccanismi decisionali più orizzontali. Il cambiamento è stato soprattutto culturale: in un contesto ingegneristico tradizionalmente orientato al controllo, Rolls-Royce ha puntato su semplicità e autogestione. È un esempio emblematico di azienda skills-based, dove il talent management evolve in chiave di fiducia e responsabilizzazione diffusa. Una skills-based organization, infatti, è anche una trust-based organization.
EPAM Systems: un modello HR skills-based integrato con la strategia aziendale
Se Rolls-Royce rappresenta una trasformazione verso un modello skills-based, EPAM Systems ne è un esempio nativo. Da oltre trent’anni, questa multinazionale dell’ingegneria del software adotta un approccio HR skills-based e guidato dai dati per la gestione e lo sviluppo delle competenze.
A differenza dei modelli classici, in cui i ruoli sono definiti in modo prescrittivo e assegnati dall’alto, EPAM adotta un approccio dal basso: i ruoli si formano come configurazioni spontanee di attività osservate nella pratica. Come spiega Sandra Loughlin, Chief Learning Scientist, è “come rovesciare una scatola di pastelli e osservare come si raggruppano per colore”, piuttosto che costruire prima la scatola e decidere cosa metterci dentro.
Il tratto più distintivo di questa organizzazione basata sulle competenze è però l’integrazione profonda tra HR e business. Secondo Loughlin, uno degli errori più comuni è considerare le skills-based organization un ambito esclusivo delle risorse umane. Al contrario, in un’organizzazione realmente guidata dalle competenze, l’allineamento tra capitale umano e strategia aziendale diventa una priorità di business.
Oltre il business: il calcio totale come metafora di una organizzazione basata sulle competenze
Per capire davvero lo spirito di una skills-based organization, può essere utile uscire per un attimo dal mondo delle aziende e osservare un altro contesto: il calcio degli anni ’70. Avete mai sentito parlare di calcio totale?
Questo stile di gioco, sviluppato da Jack Reynolds e Rinus Michels e reso celebre da Johan Cruijff, offre uno dei migliori skills-based organization esempi fuori dall’ambito aziendale. Nel calcio totale, i giocatori non sono vincolati rigidamente al proprio ruolo: un difensore può attaccare, un centrocampista può coprire la difesa, e viceversa.
È un gioco che vive di movimento, flessibilità e adattamento: non esiste rigidità, ma una struttura organizzativa dinamica in cui il talento individuale acquista valore solo se messo in dialogo con il collettivo. Anche nelle organizzazioni basate sulle competenze, le skill non vanno isolate, ma attivate, condivise e integrate nel sistema.
Questo significa che, in una skills-based organization, tutti devono saper fare tutto?
Come nel calcio totale, non si chiede a ogni persona di essere indistintamente competente in tutto, ma di comprendere i princìpi del gioco altrui, di sapersi muovere in contesti diversi e di contribuire dove serve, senza perdere la propria identità tecnica.
Skills-based organization: cosa possiamo imparare da questi esempi
Sia nel calcio totale che nelle skills-based organization, non si parla di indifferenziazione, ma di flessibilità situata. Le skills-based organization non cancellano le specializzazioni, ma le mettono in dialogo, creando sistemi vivi, adattivi e collaborativi. E, proprio come nel calcio totale, serve visione d’insieme, fiducia reciproca e capacità di muoversi in uno spazio che cambia.