Avviare una formazione su Copilot efficace richiede una visione ampia, attenta sia ai bisogni delle persone che agli impatti sull’organizzazione. Ma quali sono le insidie e gli errori più comuni che si nascondono dietro l’introduzione di questo strumento?
Questo approfondimento nasce come estensione dell’articolo “Formazione Copilot: strategie e best practice per HR e Learning Manager”, che offre una panoramica completa su come avviare e gestire percorsi di formazione aziendale su Copilot.
Perché introdurre Copilot nella formazione aziendale
Introdurre Copilot nei percorsi formativi aziendali non significa solo insegnare a usare un nuovo strumento: significa aprire la strada a un modo diverso di lavorare, più evoluto, flessibile e innovativo.
Una formazione su Copilot di qualità non può ridursi a una semplice guida pratica. Deve diventare un’esperienza che stimola riflessione e crescita, aiutando le persone a sviluppare un mindset aperto all’innovazione e alla sperimentazione.
Principali errori da evitare con Copilot
Progettare una formazione Copilot efficace richiede attenzione: alcuni errori possono compromettere l’efficacia dell’intervento e generare resistenze all’adozione. Ecco i più frequenti.
1. Trascurare le basi dell’IA e del prompt engineering
Un errore frequente è avviare la formazione su Copilot senza fornire i concetti base di Intelligenza Artificiale generativa e prompt engineering. Comprendere come funziona il modello linguistico alla base dello strumento (GPT) e saper formulare richieste (prompt) efficaci è fondamentale per sfruttarne appieno le potenzialità in ambito professionale.
2. Ignorare l’impatto culturale e organizzativo
Copilot non è un semplice aggiornamento tecnico: influisce su processi, ruoli e abitudini. Una formazione efficace deve affrontare la gestione del cambiamento. Concentrarsi esclusivamente sull’uso dello strumento senza affrontare eventuali preoccupazioni, difficoltà e impatti operativi può alimentare resistenze e rallentare l’adozione.
3. Non prevedere un follow-up strutturato
La formazione Copilot non può esaurirsi in un modulo iniziale isolato. È essenziale offrire momenti di confronto, canali di supporto e aggiornamenti per favorire un apprendimento assistito e duraturo. Un buon follow-up consolida le competenze e rafforza l’uso quotidiano dello strumento.
4. Evitare il confronto sui temi etici dell’IA
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale generativa solleva questioni su etica, trasparenza e responsabilità. Affrontarle apertamente durante la formazione aiuta a costruire fiducia e favorisce un utilizzo consapevole dell’IA, a vantaggio sia delle persone che dell’organizzazione.
5. Non integrare Copilot nei processi reali
Un errore spesso sottovalutato è trattare la formazione su Copilot come un’iniziativa a sé stante, scollegata dai processi e dagli strumenti già in uso in azienda. Questo approccio rischia di far percepire Copilot come un gadget interessante ma poco utile nella pratica quotidiana.
Al contrario, la formazione Copilot deve essere progettata tenendo conto dell’integrazione concreta con gli strumenti di produttività Microsoft come Teams, Outlook, Excel e Word. Solo così è possibile passare da un uso teorico a un’applicazione reale e trasformativa.
Suggerimenti per partire con il piede giusto
Oltre ai principi già esplorati, è possibile considerare alcuni accorgimenti utili a rafforzare l’efficacia della formazione su Copilot:
- formare i formatori per garantire coerenza e continuità;
- avviare una sperimentazione su piccoli gruppi per favorire l’adozione;
- integrare Copilot nei percorsi formativi esistenti.
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