AVIO: Come digitalizzazione e soft skill incontrano i simulatori conversazionali

AVIO è una realtà industriale italiana all’avanguardia nel settore aerospaziale, specializzata nella produzione di lanciatori spaziali e propulsori per satelliti. Un contesto tecnico e altamente specializzato, in cui la formazione assume un ruolo strategico nel sostenere l’innovazione, la sicurezza e lo sviluppo delle persone.
Michela Ronci, HR Training & Development ci ha raccontato l’evoluzione dei percorsi formativi in AVIO, i progetti per lo sviluppo manageriale, le sfide legate all’ingresso della Generazione Z, e la loro esperienza con il simulatore conversazionale di Skilla FLAVIO.

Com’è organizzata la formazione nella vostra azienda?

Il team Learning è composto da tre persone: la mia responsabile, che ricopre anche il ruolo di HR Business Partner, una junior training ed io. Abbiamo suddiviso le attività per aree funzionali, seguendo le diverse Business Unit.
In particolare, io mi occupo della Direzione Ingegneria, con un focus sullo sviluppo delle soft skill e delle competenze digitali essendo responsabile della eLearning Academy e focal point del progetto AI per la Direzione HR.

Il vostro è un settore molto specifico, quello dei lanciatori aerospaziali. Cosa significa occuparsi di formazione in un contesto come questo?

Sì, è un contesto davvero particolare. Abbiamo due anime principali: da un lato il Plant produttivo, con attività di tipo manufacturing; dall’altro, l’Ingegneria, che invece è molto orientata alla ricerca e allo sviluppo.
Le esigenze formative cambiano radicalmente a seconda dell’area. Per questo cerchiamo sempre di partire dagli obiettivi di business e poi adattarli alle singole direzioni, che sono molto diverse tra loro.

Negli ultimi anni com’è evoluta la formazione in azienda?

Abbiamo visto un aumento esponenziale delle ore di formazione erogate. Questo perché, da un lato, l’azienda è cresciuta – la popolazione aziendale è quasi raddoppiata negli ultimi 5 anni – e dall’altro abbiamo dato più spazio alle soft skill.
Con l’ampliamento del team, abbiamo potuto differenziare i percorsi anche in base alle nostre inclinazioni personali, oltre che alle esigenze aziendali. Ci siamo calate maggiormente nella realtà delle diverse direzioni, riuscendo così a proporre percorsi più mirati ed efficaci.

Parliamo allora di soft skill e digital skill. Sono percorsi trasversali per tutta l’azienda? E come viene gestita la fruizione?

Alcuni percorsi sono standardizzati, ma ogni anno rivediamo tutto in base ai trend di mercato e agli obiettivi aziendali. Negli ultimi anni, c’è stata sicuramente più attenzione alle soft skill, anche grazie a bandi e finanziamenti che ci hanno permesso di ampliare l’offerta. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo acquistato circa 60 corsi e-learning, accessibili a tutta la popolazione aziendale. Era una proposta a libera fruizione, senza limiti temporali né obblighi, ed è stata accolta con generale entusiasmo. Ovviamente, a seconda delle aree, ci sono esigenze diverse: in produzione, ad esempio, si lavora più su metodologie come il team working e Lean Manufacturing. In Ingegneria, invece, si richiedono competenze come il Public Speaking, per chi partecipa a conferenze o presenta paper; negoziazione e time management.

E riguardo il management? Avete sviluppato percorsi dedicati?

Sì, assolutamente. Uno dei principali progetti che abbiamo realizzato era rivolto a circa 60 manager e verteva sullo sviluppo della leadership, con focus specifici su tematiche come feedback e delega. In questo percorso abbiamo inserito anche l’attività con il simulatore conversazionale FLAVIO, in una logica di flipped classroom: chi prendeva parte a questa formazione non era nuovo ai contenuti teorici, quindi abbiamo voluto proporre qualcosa di più pratico e innovativo. Il tutto è stato gestito con docenza interna e con l’intervento di FLAVIO.

A proposito, com’è nata la collaborazione con Skilla e in particolare l’adozione di FLAVIO?

Conosciamo Skilla da tempo, con il team learning seguiamo i vostri trend e io, da grande appassionata, sono particolarmente interessata alle vostre attività legate all’Intelligenza Artificiale. Ho partecipato ad uno dei primi webinar in cui veniva presentato il simulatore FLAVIO. In quel periodo stavamo progettando il percorso per i People Manager, e abbiamo pensato che potesse essere interessante integrare il progetto con una proposta digitale. Ci ha colpito particolarmente la possibilità di avere un report dettagliato della simulazione, che ci aiutava a oggettivare un percorso esperienziale e a renderlo più efficace.

Com’è stato accolto il simulatore dai partecipanti?

In generale è andata molto bene: alcune persone erano inizialmente un po’ restie, forse perché avevano già familiarità con questi temi, ma altre l’hanno apprezzato molto.
Avevamo previsto tre esercitazioni da un’ora, ma alcune persone ne hanno fatte anche venti! Si sono messe alla prova, hanno sperimentato e migliorato i risultati. Abbiamo anche redatto una survey per valutare l’impatto, e su molti partecipanti abbiamo rilevato un miglioramento nella capacità di dare feedback. Era proprio uno degli obiettivi del percorso: uniformare lo stile di feedback dei manager. Il progetto è ancora attivo, ma possiamo dire che l’attività con FLAVIO è stata una leva utile e anche divertente.

Come vi state muovendo, invece, sui temi di sostenibilità, diversity o linguaggio inclusivo?

Quest’anno abbiamo ottenuto la certificazione per la parità di genere e teniamo molto anche al tema della sostenibilità. L’anno scorso, ad esempio, abbiamo organizzato un team building esperienziale chiamato “plogging session”, una corsa leggera in cui chi partecipava raccoglieva rifiuti lungo il percorso. Abbiamo raccolto circa 58Kg di rifiuti di cui il 65% riciclabile!
È stato un modo leggero ma efficace per sensibilizzare, e l’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo.
Cerchiamo di trattare temi importanti come questi in modi coinvolgenti. Siamo anche partner di Valore D, con cui organizziamo molte attività, anche sul linguaggio inclusivo. Crediamo molto nel confronto interaziendale: aiuta a diffondere i valori in modo più profondo.

Chiudiamo con uno sguardo al futuro. Quali sono i vostri progetti?

Un tema sicuramente centrale è la digitalizzazione e l’utilizzo degli strumenti AI che potrebbero migliorare e semplificare le attività di routine, liberando risorse e tempo. Essendo il nostro, un business particolare è necessario porre grande attenzione sulla tematica etica e di sicurezza in relazione all’AI.
Per quanto riguarda le nuove progettualità, un’iniziativa particolarmente interessante è quella dedicata al tema dello Human Factor, un progetto dedicato alla formazione e allo sviluppo delle competenze Safety rivolto ai preposti, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e creare una cultura organizzativa sui temi di sicurezza e qualità.
Altri progetti riguardano la intergenerazionalità. Il primo con un focus specifico sulla Generazione Z: abbiamo notato una forte discontinuità tra il percorso universitario e il contesto lavorativo. Stiamo quindi creando un percorso dedicato, pensato per aiutare le persone più giovani a comprendere meglio la cultura aziendale e a integrarsi con le generazioni precedenti. Per quest’ultime, invece, abbiamo pensato a percorsi di mentoring, differenziati in base al livello aziendale, per facilitare l’incontro tra generazioni. L’obiettivo è favorire un’interazione costruttiva e creare nuove sinergie.

Scritto da: Team Skilla il 20 Maggio 2025

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