Approfondimenti

Come fare formazione obbligatoria in eLearning

Non appena lo senti o leggi, il termine “obbligatorio” evoca subito l’idea di dovere, peso, noia. Quando si parla di formazione obbligatoria, la mente recepisce in automatico: sessioni infinite, freddi e asettici contenuti della normativa, lentezza nel procedere e arrivare a fine modulo. Dalla sua, il Legislatore non ci alleggerisce, anzi, negli ultimi anni, è andato sempre più a definire i requisiti della formazione, come l’indice dei contenuti, la durata, le modalità di fruizione e certificazione.

Il fatto che sia un dovere e non ci si possa sottrarre, non vuol dire che non ci sia un modo per trasformare l’obbligo in una piacevole esperienza di apprendimento, informazione e aggiornamento, da vivere con consapevolezza e responsabilità.

Il dovere della formazione obbligatoria, il piacere dell’eLearning

Questa visione negativa che le persone hanno, può essere causata da possibili passi falsi di approccio:

  • la fretta di mettersi in regola, che porta a scelte fatte in economia;
  • corsi non progettati, ma semplicemente erogati;
  • il monocontenuto: la normativa, oltre non si va.

Altro effetto collaterale di questi errori è che possono penalizzare l’intera offerta formativa dell’azienda: noioso un corso, noiosi tutti.

La soluzione per ribaltare il luogo comune sulla formazione obbligatoria? L’eLearning.
Partiamo dall’origine: riqualifichiamo la parola “obbligatorio”, ripensandola e comunicandola in termini di “contenuti formativi fondamentali”; da qui operiamo delle scelte dettate dai requisiti di efficacia e qualità. In fondo, l’importanza di assolvere l’obbligo formativo è evidente, considerando gli ambiti in oggetto:

Qual è la strada giusta per coinvolgere le persone?

  • 1° passo: motivare le persone, rendendole consapevoli dell’importanza dei temi trattati.
  • 2° passo: un significativo lavoro di progettazione per strutturare:
    • il percorso, in modo che sia vissuto per fasi, con un obiettivo da raggiungere al termine di ognuna,
    • i testi della normativa, in moduli brevi e auto-consistenti.

Fatti guidare da queste parole chiave:

Contestualizzazione. È il modo migliore per valorizzare i contenuti e renderli più interessanti. Meglio evitare una lezione che resta sempre sul piano generale, ma far scattare sempre il collegamento fra ciò che si impara e la vita di tutti i giorni. Il corso deve rispondere in modo puntuale e chiaro alle domande “a cosa serve? come si applicano queste nozioni?”. Grazie all’utilizzo di esempi pratici e situazioni tipo. i discenti potranno vedere applicato al loro lavoro e alla realtà aziendale tutto ciò che la regolamentazione prevede.

Chiarezza e Concretezza. Quelle infinite introduzioni al quadro normativo con tutto ciò che implica, linguaggio e definizioni per lo più incomprensibili, sono un deterrente micidiale e impediscono alle persone di percepire una reale utilità e spendibilità di ciò che stanno apprendendo. I contenuti saranno più piacevoli ed efficaci se comunicati con un linguaggio chiaro, semplice, lontano il più possibile dal burocratese-legalese, ciò che Italo Calvino definiva “l’antilingua inesistente”!

Ritmo e linguaggi. No al monòtono e monotòno. Una voce inespressiva che per ore commenta slide di testo e immagini non è esattamente la formula ideale per tenere alto il livello dell’attenzione e partecipazione attiva dei discenti. È importante valutare anche l’aspetto del ritmo e utilizzare tutte le risorse che permettono di dare dinamismo e arricchire l’esperienza di apprendimento:

  • variare e alternare i contenuti imposti dal Legislatore con quelli inerenti la formazione comportamentale
  • variare il tono di voce, da più formale a informale e ironico
  • alternare l’uso dei linguaggi multimediali: filmati, cartoni animati, animazioni.

Come gestire eventuali cambiamenti delle regolamentazioni?  

Nel tempo può verificarsi un intervento del legislatore che modifica la normativa. In questo caso, nulla è perduto! Tutto il lavoro di progettazione resterà valido e non ci sarà alcuna necessità di rifare tutto da zero. La strutturazione strategica in diversi moduli brevi si rivela dunque utile anche quando è richiesto un lavoro di aggiornamento: puoi intervenire solo sulle parti oggetto della modifica.

E la certificazione?

Tutto questo impegno vale ai fini della certificazione. Grazie alle piattaforme LMS, gli ambienti dove si erogano i corsi di formazione eLearning, è possibile tracciare le attività del partecipante, far seguire una fruizione lineare dei contenuti, inserire anche quiz di valutazione.

Aula e eLearning, soluzioni complementari

Ovviamente, la formazione obbligatoria in modalità eLearning e quella in aula restano complementari, una non esclude l’altra. L’aula in presenza, alla luce del percorso di apprendimento online, avrà una funzione ulteriore: si focalizzerà su altri temi o aspetti già affrontati online, sarà indirizzata su specifici target, potrà proporre un taglio più pratico coinvolgendo i discenti con dimostrazioni e simulazioni, incentrarsi su aspetti più tecnici o che richiedono una trattazione particolare.

Ora hai qualche elemento in più per iniziare la progettazione delle attività dedicate alla formazione obbligatoria da una prospettiva diversa. Per visualizzare tutti i punti e aiutarti nell’organizzazione, un video e il team Skilla, pronto con informazioni, consigli e strumenti utili.

Scritto da: Team Skilla il 18 Febbraio 2021

Potrebbe interessarti anche

© Copyright 2024 Amicucci Formazione | P.IVA 01405830439 | Cap. Soc.: Euro 100.000,00 (i.v.) | C.C.I.A.A. (Macerata) | R.E.A. (149815) | Privacy policy | Cookie policy | Etica e compliance