1 - Liquido. Una delle esigenze che accomunano tutti questi settori è la mancanza di tempo e di spazio. Gli operatori, essendo sempre a diretto contatto con il cliente, non hanno momenti di concentrazione pura da dedicare ad un percorso formativo, numerose sono le interruzioni e spesso anche gli spazi a disposizione sono rimediati. La prima caratteristica quindi che non può non avere un corso di formazione sul front-line è quella che potremmo chiamare liquidità: formazione liquida ovvero costante, elastica, adattiva. I corsi devono essere progettati in micro-pillole da vivere come stimoli all’apprendimento, come input veloci, dal taglio prettamente operativo, e consigli da subito applicabili.
2 - Smart. Meglio una formazione da vivere come una guida all’uso sempre disponibile, indicizzata per poter dare al cliente le risposte giuste al momento giusto: una sorta di eLearning tascabile… da tirar fuori all’occorrenza. E in questo non possiamo prescindere dalla fruizione mobile dei contenuti: tablet e smartphone sono i media più adatti.
3 - Social. Fornire esempi, situazioni tipo e portare al confronto con gli altri colleghi è indispensabile: facciamo network! La formazione scaturisce anche dal confronto e dalla condivisione delle esperienze, degli errori, dei successi delle persone. Perché, quindi, non creare una community del front-line per alimentare il senso di appartenenza all’azienda e il team work?